Il vaccino russo ha acquistato fiducia nell’est Europa: ora bisogna vedere se anche in Italia succederà la stessa cosa.
Sono giornate importanti per i governi mondiali e le scelte per contrastare la pandemia. Il vaccino russo sembra quello preferito dall’est Europa e adesso attendiamo per vedere se anche l’Italia attuerà la stessa decisione.
Quello che al momento sappiamo è che sono tre i vaccini scelti dal governo italiano: Moderna, Astrazeneca e Pfizer. Ad ora però, la copertura vaccinale di gran parte della popolazione italiana è a gran rischio, visti i forti ritardi delle case farmaceutiche nella distribuzione.
Il presidente del consiglio italiano, Mario Draghi, durante la recente riunione avvenuta con il consiglio europeo ha ipotizzato l’acquisto del vaccino da altre case farmaceutiche. In effetti, l’Unione europea sta valutando l’acquisto dei vaccini provenienti anche da paesi extraeuropei. Primo fra tutti sembra essere quello statunitense della Johnson & Johnson, ma saranno sottoposti a valutazione anche quello russo e uno fra quelli cinesi.
L’Ema, Agenzia europea del farmaco, fa sapere che si attende “una valutazione dei risultati proveniente dai dati inviati dall’azienda” produttrice del vaccino Sputnik. Presto quindi, verrà messo sotto osservazione questo vaccino e si capirà se i risultati siano adeguati ai parametri accettati in Europa.
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I rappresentanti dell’Ema si dicono fiduciosi sull’arrivo di nuovi vaccini anche da paesi extraeuropei. Sembra che l’iter di ricerca si possa chiudere entro maggio, permettendone poi la distribuzione a tutti i paesi europei che ne faranno richiesta.
I vaccini che potrebbero arrivare nel vecchio continente sono diversi, primi fra tutti anche Novavax e CureVac, per cui la rolling review, revisione continua, è già partita. Prima di permettere la distribuzione di questi nuovi vaccini, però, si prenderanno in considerazione le dosi della Johnson & Johnson. Per quest’ultimo vaccino la pratica burocratica è già stata avviata e, in caso non ci siano “problematiche emergenti, entro marzo si potrà concludere l’iter”.
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