Edward Snowden: l’esiliato che attaccò i servizi segreti di mezzo mondo

Personaggio a dir poco particolare, Edward Snowden fa una particolare richiesta alla Russia dopo quanto fatto con la Nsa.

Ex talpa del Datagate, Edward Snowed è sicuramente un personaggio particolare. Le sue richieste quindi non possono passare inosservate al pubblico moderno. Tra le tante, due settimane fa aveva richiesto e ottenuto il permesso di soggiorno illimitato nella Federazione Russa.

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La sua storia è molto particolare, e c’è da precisare che fino al 10 giugno 2013 è stato collaboratore dell’azienda National Security Agency. La sua fama però è dovuta alla scelta di aver reso noto dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico. Insomma, una vita particolare, ma comunque difficile per lui che deve di conseguenza battersi anche con la legge.

Edward Snowden: una vita particolare

Arrivando ai tempi moderni, si scopre che nel 17 settembre 2019 fu pubblicata la sua autobiografia, intitolata Permanent Record. Si tratta di uno scritto che ha raccolto più denunce che altro, tanto che il Dipartimento della giustizia presentò una causa civile contro Snowden per aver pubblicato l’autobiografia. Afferma infatti che non ci fosse l’accordo di divulgazione con il governo federale statunitense.

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Oltre alle polemiche, ci fu anche il primo posto della lista dei bestseller di Amazon. Un personaggio che conosce quindi numerosi segreti dello stato e reputato quindi un personaggio pericoloso da tanti, se non da tutte le persone con cui è stato a contatto. Da sottolineare che vive in esilio a Mosca siccome è accusato negli Stati Uniti di spionaggio e furto di proprietà del governo per aver divulgato ai media informazioni sull’intelligence americana e sui programmi di sorveglianza di massa.

Ora l’importante richiesta

Dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno permanente in Russia, e vivendo a Mosca dall’ormai lontano 2013, ha ora chiesto la doppia cittadinanza. Questo perchè possa non separarsi dal bambino che ben presto nascerà dalla sua moglie.

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Lui è americano, ma con obbligo di permanenza al di fuori del confine. La stessa moglie fa però sapere che vogliono crescere i figli con i valori americani, con la speranza che possano ben presto tornare quindi negli Stati uniti a vivere la propria vita senza quindi essere vincolati.