Un esperto di sicurezza è riuscito ad entrare all’interno del profilo Twitter di Donald Trump avendo quindi accesso ai suoi contenuti
Hackerare il profilo Twitter di uno degli uomini più potenti al mondo? C’è chi ci è riuscito, parliamo in questo caso di un esperto di sicurezza capace di evadere il sistema di sicurezza del profilo social di Donald Trump.
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Il suo nome è Victor Gevers, 44enne, il quale ci è riuscito dopo una serie di tentativi e successivamente ha raccontato la propria esperienza al quotidiano olandese De Volkskrant: “Mi aspettavo che dopo il quarto mi bloccassero o che almeno mi chiedessero di fornire ulteriori informazioni”. Ha poi quindi spiegato, dando quindi idea di come non siano state prese misure di sicurezza adeguate.
Avere l’accesso ad un account che conta quasi 100 milioni di followers permette quindi di aver in possesso tantissime informazioni, ma l’obiettivo dell’hacker non era questo. Infatti, una volta entrato all’interno dell’account, ha provato a segnare la campagna di Trump, la famiglia e altre persone vicine a lui.
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Nessuna risposta però, tanto che solo nella giornata successiva era stata attivata la doppia autenticazione e due giorni dopo è stato contattato dal Secret Service, che lo avrebbe ringraziato. Chissà se ci sono stati quindi degli scambi di battute tra i due per cercare di garantire una maggiore sicurezza per il futuro affinché non ci sia qualche altro hacker che provi ad entrare all’interno dei profili social di Trump.
L’hacker 44enne già in passato è entrato all’interno dell’account Twitter di Donald Trump. Nel lontano 2016 infatti riuscì ad evadere i sistemi di sicurezza ed ebbe accesso al suo profilo. In questo caso indovinò una password alquanto prevedibile: ‘youarefired‘ (sei licenziato). All’epoca si trattava del tormentone di The Apprentice, il reality show condotto da Trump.
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Vedremo ora se di conseguenza si attrezzerà il politico americano affinché si trovi una soluzione ai sistemi di sicurezza sicuramente non adeguati allo spessore della persona e soprattutto per “difendere” i suoi oltre 87 milioni di followers da attacchi informatici che non sempre sono benevoli.
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